Eugenio Gignous | Milano 1850 - Stresa 1906

Nato a Milano, da padre originario della Savoia, il 4 agosto 1850, morto a Stresa il 30 agosto 1906. Dotato di spirito osservatore e meditativo, benché seguisse diligentemente i corsi dell’Accademia di Brera, discepolo di Luigi Riccardi, volgeva le sue simpatie verso la nuova tecnica di Tranquillo Cremona e di Daniele Ranzoni, e i suoi dipinti dapprima risentirono l’influsso cremoniano: vedansi Cortile rustico della Colombera,esposto a brera nel 1870 e I fiori del chiostro, pure esposto a Brera nel 1877. Però man mano che andava maturandola sua arte, riuscì a liberarsi di queste derivazioni e trovò nel paesaggio la personale e geniale sua maniera pittorica, fresca e sincera, quanto eletta di forma e di colore; risultato della decisa volontà di rappresentare il più fedelmente l’osservato e il sentito. Con amabili scene primaverili ed autunnali di campagne e di lago, seppe, malgrado la monotonia dei soggetti, conquistare l’ammirazione dei frequentatori delle mostre italiane e straniere nelle quali ottenne costantemente premiazioni. Aveva partecipato assiduamente alle Esposizioni milanesi, a quelle della Promotrice di Genova dal 1871 in poi, alle Quadriennali di Torino, alla II Internazionale di Venezia del 1897, alla Nazionale di Napoli del 1877 e alle Esposizioni di Parigi, di Monaco di Baviera, di Bruxelles, di Londra, di Rio de Janeiro, di Buenos Aires. Le sue opere figurano nelle principali Gallerie pubbliche e in raccolte private. Le principali sono: Sul Mottarone; Villaggio di pescatori; Pesci e altre otto tele, nella Galleria d’Arte Moderna di Milano; A Gignese, in quella di Roma; altre due Vedute di Gignese, molto pregevoli, di proprietà una di Gustavo Botta e l’altra del comm. Paolo Gerli di Milano; Ritratto; Il ponte della paglia; Bosco; Il torrente; Paese; I Gesuati; Nella stalla; Primavera; Monterosa; Quiete; Ultime foglie; Valle di Scalve; Autunno; Lago maggiore, di proprità di Federico Gussoni; Scoglio di Quarto, nella collezione del senatore Ettore Conti; Macugnaga, in quella del comm. Paolo Tridenti-Pozzi di Milano.