Verso oriente e ritorno

Palazzo Podestarile, Montelupo Fiorentino  Dal 23/06/2012 Al 14/10/2012

La mostra Verso Oriente e Ritorno (ingresso a pagamento) viene realizzata con la collaborazione di un prestigioso Comitato scientifico di cui fanno parte Jale Erzen, Giovanni Godi, Pietro Lenzini, Vincenzo Lucchese Salati, Raffaele Milani, Giordano Montecchi, Nicola Muschitello, Paola Pallottino, Eugenio Riccomini, Oliva Rucellai, Marilena Pasquali. La mostra evidenzia l'interscambio di cultura e immagini che unisce oggi come in passato i paesi che si affacciano sul Mediterraneo, quelli della sponda europea e quelli della sponda islamica, e presenta circa cento opere di pittura, scultura, grafica e ceramica dei protagonisti dell'Orientalismo italiano, in un arco di tempo che va dalla metà dell'Ottocento ai primi vent'anni del Novecento, privilegiando quelle opere in cui meglio si manifesti il contributo che la cultura islamica ha portato a quella italiana sul piano delle suggestioni di immagine, degli spunti creativi, dei modelli decorativi. Interni sontuosi, particolari d'arredo, rivestimenti preziosi affollano infatti le opere degli Orientalisti, anzi spesso ne rappresentano il tratto distintivo. E non di rado la ceramica - raffinati oggetti d'uso, coloratissime riggiole o pezzi unici - vi si trova rappresentata con lo scrupolo di una testimonianza oggettiva o il fascino di un'eco lontana. L'arte orientalista -"genere" di gran moda in tutta Europa ed anche in Italia per più di un secolo - diventa il terreno d'indagine per analizzare gli scambi di linguaggio, i motivi ornamentali e i prestiti d'immagine tra arte e stile di vita europei, da un lato e, mondo arabo dall'altro, nel confronto diretto tra opere originali e pezzi ceramici, ma anche attraverso illustrazioni, fotografie, cartelloni pubblicitari, riviste e volumi, architetture ed arredi di interni. Un ampio apparato documentario e multimediale avrà in mostra il compito di far meglio risaltare le opere, contestualizzando ogni pezzo nella cornice del suo tempo e proponendo elementi visivi utili per comprendere la rete di scambi fittissimi che fino alla caduta dell'Impero Ottomano ha legato l'Italia a quei territori sterminati, dalla capitale sontuosa e decadente, Istanbul, alle regioni del Nord Africa. Per collegare al presente quegli anni, forse soltanto in apparenza così lontani da noi, uno spazio specifico verrà riservato ad alcuni artisti italiani contemporanei che in anni recenti hanno intrapreso il loro personale "viaggio in Oriente", riportando nelle loro opere echi e profumi di questo "altrove" divenuto paesaggio interiore.